La relazione che si instaura tra paziente e terapeuta è, innanzitutto, una relazione fra persone portatrici di emozioni, libere e corresponsabili rispetto all’intero percorso terapeutico.
Ciò che differenzia un rapporto terapeutico, ad esempio, da un rapporto di amicizia, deriva dal ruolo stesso del terapeuta e dalle sue specifiche competenze.
Queste competenze non riguardano la vita dell’altro: lo psicoterapeuta non sa “qualcosa in più” sulla vita del suo paziente, ma ha degli strumenti per aiutarlo a trovare il modo di capire “qualcosa in più di se stesso”, come funziona, come reagisce a situazioni di stress, cosa gli è accaduto o cosa gli sta accadendo in quel momento.
L’aiuto che fornisce un terapeuta non deriva dal fatto di dare consigli o risposte pratiche ma dall’accompagnare la persona verso un processo di maggiore consapevolezza di sé: sarà questa stessa consapevolezza a creare un cambiamento!
Tutto questo avviene in un clima di reciprocità, di libertà (garantita anche dal segreto professionale a cui il terapeuta è vincolato), di rispetto ed assenza di giudizio.